Fegato 3 (LR3) il punto del “Grande Assalto”

Fegato 3 (LR3) Tai Chong è uno dei punti più usati nella Medicina tradizionale cinese e vanta un'ampia gamma di applicazioni.

È ubicato nella depressione distale all'articolazione del primo e secondo osso metatarsali.

Il trattamento di questo punto genera reazioni forti, di torpore o formicolio, fino ad arrivare ad una possibile reazione emotiva di pianto.

Le lacrime, secondo la Medicina tradizionale cinese, sono collegate strettamente al Fegato e alla rabbia: infatti, esprimono la forza espansiva di questa emozione che si manifesta come un impeto, quando è espressa. Le applicazioni di questo punto sono adatte a dissipare la stasi del Qi di Fegato, nutrire lo Yin e il sangue, raffreddare il fegato (infatti da notare il collegamento diretto con le lacrime che sono di natura yin).

Tai Chong è un punto che porta fuori l'energia esplosiva, generata da Calore e/o Yang in eccesso. Infatti, è utile anche per il trattamento della rabbia repressa; per liberare le emozioni bloccate, che causano irritabilità, ed ha un potente effetto calmante per la mente.

La traduzione del suo nome è: “Grande Assalto” e si riferisce alla capacità specifica di questo punto di rettificare il flusso del Qi nel meridiano di Fegato.

Se dovessimo suggerire una miscela di oli essenziali per il trattamento di Tai Chong, potremmo pensare al Vetiver come nota di base, che, essendo una radice, favorisce la discesa dell'energia; alla Lavanda Vera (che contiene meno chetoni rispetto alla varietà ibrida) come nota media, perché è utile nel trattamento di vento-calore; all’Arancio amaro come nota di testa, perché elimina i ristagni del Qi di Fegato che tende ad invadere lo Stomaco (Legge Cheng).

NOTA BENE: Le informazioni contenute in questo articolo hanno solo scopo informativo e non sostituiscono il parere del medico. Le applicazioni riportate non presentano in alcun caso natura prescrittiva o terapeutica e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica. Consultare sempre preventivamente il proprio medico curante o specialista.

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