L'Anello di Atlantide che protegge dalle energie negative

L’anello di Atlantide presenta particolari incisioni realizzate secondo i criteri della geometria sacra.

La forma, il cui nome è “Luxor” o “Karnak”, produce particolari vibrazioni capaci di riequilibrare qualsiasi energia negativa come onde elettromagnetiche o forme pensiero negative trasmesse volontariamente o involontariamente.

Il “Karnak”, o “Luxor”, è una forma geometrica composta: al centro ci sono tre linee orizzontali e parallele; ai lati presenta altre tre linee orizzontali e parallele della lunghezza di un terzo di quelle centrali ed infine ciascun lato termina con un triangolo isoscele, la cui altezza è pari alla metà della lunghezza delle linee centrali.

Le proporzioni sono fondamentali per ottimizzare le proprietà dell’anello di allontanare le negatività e creare una potente barriera di protezione per chi lo indossa.

Come funziona?

La forma Luxor è sia un emettitore, in quanto emana una propria energia; sia un trasformatore, in quanto assorbe l’energia negativa e la trasforma in positiva distribuendola nel corpo tramite i fori posti all’estremità dei due triangoli.

Indossando l’anello, la persona viene protetta dal sigillo come se fosse all’interno di una bolla e l’energia negativa viene schermata e trasformata in energia positiva tramite le punte dei triangoli ed immessa nel corpo tramite i due fori.

L’anello di Atlantide stimola la protezione, l’equilibrio e l’intuizione.

Su quale dito indossarlo?

POLLICE = se desideriamo lavorare soprattutto sull’ apparato respiratorio

INDICE = se desideriamo lavorare soprattutto sul sistema nervoso, ottenere vitalità e capacità di azione

MEDIO = se desideriamo lavorare soprattutto su ossa e scheletro

ANULARE = se desideriamo lavorare soprattutto sull’apparato genitale, urinario e digestivo.

MIGNOLO = se desideriamo lavorare soprattutto sull’apparato circolatorio

È possibile indossare più anelli di Atlantide su più dita contemporaneamente o cambiare posizione all’esigenza.

La storia dell'anello di Atlantide è alquanto affascinante.

Questo anello è stato scoperto in uno degli scavi effettuati in Egitto nel corso del XIX secolo.

Howard Carter fu l’archeologo britannico che riuscì ad identificare la tomba del faraone Tutankhamon passato alla storia come il “Faraone fanciullo”, in quanto salì al trono che non aveva ancora compiuto dieci anni. Tutankhamon è noto anche per la famigerata “maledizione” che avrebbe colpito chiunque fosse entrato in contatto con la sua mummia. E in effetti si narra che vi furono delle morti inspiegabili tra coloro che facevano parte del gruppo di ricerca guidato appunto da Carter. L’unico a non subire alcuna conseguenza fu lui stesso. Egli sostenne che la maledizione non lo aveva colpito perché indossava l’anello di Atlantide, che lo aveva protetto.

Dopo la morte di Carter l’anello entrò in possesso di un altro eminente egittologo, André de Belizal. De Belizal era anche esperto di radiestesia, approfondì quanto già si sapeva sull’anello di Atlantide.

La denominazione “anello di Atlantide” si deve al suo scopritore, il marchese d’Aigrain, il quale disse di aver rinvenuto nella tomba non solo il gioiello, ma anche le istruzioni per il suo uso. Egli sosteneva che quel manufatto era appartenuto ad un sacerdote del perduto continente di Atlantide, i cui legami con l’Egitto sono ben noti. Il potere dell’anello sta tutto in questo disegno, che risponde ai criteri della Geometria Sacra e che quindi deve avere proporzioni ben precise. Chi ha costruito il primo anello, e lo ha inciso con queste forme, ha tenuto conto anche delle energie vibrazionali che ogni forma geometrica emana.

Come viene realizzato?

È importante che il processo di produzione dell’anello rispetti i canoni prestabiliti e sia lavorato in modo consapevole e rispettoso della sacralità dell’oggetto. Anche il materiale utilizzato deve essere adeguato e rispettare le caratteristiche peculiari della forma “Karnak”.

La produzione dei nostri anelli rispetta tutti i criteri sopra citati; ciascun esemplare è stato testato con la radioestesia e conservato con cura in luogo idoneo.