Primavera e Depurazione del Fegato

La Primavera è alle porte e si sente già l’energia dei raggi solari pervaderci.

La Primavera è la stagione del risveglio della vita; secondo la Medicina Tradizionale Cinese è collegata al Movimento Energetico del Legno, che nella Teoria dei 5 Elementi è figlio dell’Acqua, madre del Fuoco, nonno della Terra e nipote del Metallo.

Il Legno si collega funzionalmente a due organi: Fegato e Vescica Biliare; ha come sua caratteristica quella dello slancio vitale, cioè di generare, far nascere, zampillare ovvero di rivolgersi verso l’esterno.

Infatti, è collegato alla forza propulsiva dello Yang nascente, detto anche “giovane Yang”.

Se siamo in equilibrio e viviamo secondo le leggi della natura, questa stagione ci porterà creatività, gioia di vivere, coraggio e prontezza d’azione; ma talvolta l’arrivo della bella stagione ci coglie impreparati perché siamo ancora assorbiti dalla contrazione dovuta allo Yin dell’inverno.

Durante la stagione fredda possiamo aver accumulato tossine, quindi il corpo e il fegato possono avere bisogno di depurazione.

Infatti, durante la primavera, può accadere di sentirsi stanchi, astenici, assonnati e “rallentati” anche nelle funzionalità organiche, come ad esempio la digestione.

Quindi, la primavera è la stagione ideale per fare un importante lavoro di disintossicazione epatica.

La natura, come sempre, è perfetta e armoniosa, infatti, in questa stagione ci regala tutte le piante che hanno un tropismo positivo nei confronti del Fegato e della Vescica Biliare (carciofo, tarassaco, indivia, cime di rapa, crucifere)

È consigliabile seguire un’alimentazione adeguata aumentando il consumo di piante amare, ma è possibile anche coadiuvarla con l’utilizzo di integratori adeguati.

In questo caso possono venirci in aiuto sia le piante della tradizione mediterranea, che è complementare alla Medicina Tradizionale Cinese, sia quelle della tradizione ayurvedica.

Il rimedio DEPUR-HERB® prodotto dal Laboratorio Erboristico Di Leo è un composto di piante adatte all’eliminazione delle tossine:

    • CARCIOFO (Cynara scolymus L.) foglie

È un’erba perenne, originaria dell’Europa meridionale. La droga viene ricavata dalle foglie. Le sue principali attività sono: epatoprotettrice, disintossicante, coleretica ed ipocolesterolemizzante, infatti, è in grado di diminuire la produzione del colesterolo e dei trigliceridi; inoltre agisce anche sul metabolismo dell’urea in quanto contribuisce a diminuire l’azotemia.

Secondo la MTC ha natura neutra, leggermente rinfrescante, il suo sapore amaro conferisce un movimento discendente del Qi, utile in caso di Qi perverso di Vescica Biliare. Inoltre, lavora indirettamente anche su Milza-Pancreas in quanto essi vengono colpiti in caso di ipercontrollo di Legno su Terra.

    • CARDO MARIANO (Silybum marianum Gaert) frutto

È una pianta annuale, caratterizzata da foglie spinose e con venature bianco-latte. Prende il nome “marianum” dalla credenza secondo la quale il latte della Vergine Maria fosse caduto sull’erba contrassegnandone per sempre le foglie. La droga è ricavata dal frutto ed ha attività epatoprotettrice e rigenerativa nei confronti dell’epatocita, grazie alla presenza della silimarina. La silimarina, inoltre, ostacola la penetrazione di sostanze tossiche all’interno delle cellule epatiche proteggendole dai processi degenerativi. Infatti, è un rimedio molto utile in caso di eccessivo consumo di alcol e di farmaci.

 Secondo la Medicina Tradizionale Cinese è utile in caso di Stasi di Qi di Fegato.

    • CENTINODIO (Polygonum aviculare L.) parti aeree

È una pianta spontanea e infestante appartenente alla famiglia delle Polygonaceae, ha proprietà antinfiammatorie, antiossidanti, antimicrobiche ed è vasocostrittrice.

Secondo la MTC ha natura rinfrescante, quindi è un blando antinfiammatorio.

    • TARASSACO (Taraxacum officinale Weber) pianta

Conosciuto anche come “Dente di leone”, è una pianta perenne originaria dell’Europa, utilizzata soprattutto per le sue proprietà depurative e diuretiche. Agisce sull’eliminazione delle scorie e di conseguenza aiuta il distretto epatorenale.

In oriente è conosciuto con il nome “pu-gong-ying”; è stato utilizzato per il sapore amaro e la natura fredda. Nutre i meridiani di Fegato e Stomaco e una delle sue applicazioni terapeutiche principali è quella di rimuovere il calore in eccesso e il fuoco tossico.

    • BOLDO (Peumus boldus Molina) foglie

È una pianta sempreverde originaria del Cile. La droga è ricavata dalle foglie e contiene soprattutto la boldina. La boldina è un alcaloide colagogo, ovvero stimola la secrezione della bile e ne facilita l'evacuazione nell'intestino. È anche epatoprotettivo ed è comunemente usato per trattare i calcoli biliari.

Secondo la Medicina Tradizionale Cinese, il boldo lavora sul Qi di Vescica Biliare, rettificandolo.

    • BERBERO (Berberis vulgaris L.) corteccia delle radici

È una pianta coleretica e stimolante della funzione digestiva.

Secondo la MTC sostiene l’asse Legno-Terra e per la sua proprietà antispasmodica modula la loggia Fuoco. Inoltre, l’utilizzo della corteccia delle radici lo rende un rimedio dal sapore caldo e amaro, in grado di drenare l’umidità in eccesso. È utile anche in deficit Yin di fegato in quanto coadiuva l’azione depurativa del sangue.

    • MENTA (Mentha piperita L.) sommità

 È una pianta aromatica perenne diffusa in tutto il mondo. La sua componente principale, il mentolo, ha qualità antispasmodiche, soprattutto della muscolatura liscia; è carminativa, colagoga e coleretica.

Secondo la MTC ha natura rinfrescante e regola il Qi di Fegato e di Vescica Biliare.

    • RAFANO (Raphanus sativus L.) radice

Conosciuto anche come Rafano Nero, presenta numerose attività di stimolo sull’emuntorio epatico; infatti, favorisce il drenaggio epato-biliare e aiuta lo svuotamento della vescica biliare.

Secondo la MTC agisce in caso di sindrome da “ribellione del Legno sul Metallo”, infatti, è un rimedio utilizzato in caso di allergie, orticaria e stipsi. Drena l’umidità e scioglie il flegma, grazie al suo sapore piccante.

Anche la Medicina Ayurvedica suggerisce i propri rimedi per la depurazione epatica.

Esiste in commercio un ottimo integratore alimentare Bi Liv della ditta Nawayto che contiene erbe della tradizione ayurvedica, ma conosciute in tutto il mondo, adatte a questo scopo:

    • Fillanto (Phyllantus niruri L.) herba

È una pianta erbacea perenne, originaria dei paesi tropicali della foresta pluviale Amazzonica. È conosciuta da sempre per le sue proprietà epatoprotettive e antilitiasiche (aiuta a sciogliere i calcoli biliari e urinari). La droga, cioè la parte di pianta contenente i principi attivi, è costituita dalla pianta intera, ed è dotata di sapore amaro.

È utilizzata da millenni dall'Ayurveda per problemi legati all'apparato genito-urinario, per lesioni cutanee e disturbi del metabolismo. Il sapore amaro contiene gli elementi aria ed etere. È leggera, rinfrescante e asciugante. Aumenta Vata, mentre asciuga e riduce Kapha e rinfresca Pitta.

Secondo la Medicina Tradizionale Cinese, il fillanto aiuta a dissolvere il flegma, che si origina in condizioni di calore ed umidità e si manifesta con i calcoli biliari e renali e con la gotta.

    • Tribolo (Tribulus terrestris L.) herba

È un arbusto perenne che cresce spontaneo in India. Da secoli viene impiegato nella tradizione erboristica indiana e cinese. Ha azione regolatrice e depurativa (agisce nelle disfunzioni di origine renale, epatica e gastrointestinale). Il principio attivo è rappresentato da alcune saponine steroidiche che hanno azione sulla ghiandola pituitaria, stimolando testosterone nell’uomo e ormoni femminili nella donna, senza provocare una sovraproduzione, ma con effetto modulante.

In India viene chiamato GOKSURA, secondo l’Ayurveda, le sue proprietà sono quelle di purificare e armonizzare il vata (vento) e il pitta (fuoco) curando così le problematiche inerenti ad un loro squilibrio, mentre risulta neutra nei confronti di kapha (flemma).

Secondo la MTC seda il vento e favorisce la circolazione del Qi di Fegato.

    • Valeriana (Valeriana officinalis L.) radix

È un’erba perenne originaria dell’Eurasia. L’acido valerenico, contenuto nell’olio essenziale, rivela una notevole azione spasmolidica e miorilassante nonché un effetto sedativo a carico del sistema nervoso centrale, da qui deriva il suo impiego in caso di insonnia e di sovraffaticamento mentale.

Dal punto di vista ayurvedico è ritenuta di natura riscaldante, dal gusto amaro, pungente, astringente e piccante. Pacifica tutti i dosha (Vata-Pitta-Kapha).

Secondo la Medicina Tradizionale Cinese, la valeriana è un ottimo rimedio in caso di Fuoco e Vento di Fegato che disturbano la Loggia Fuoco e quindi lo Shen, provocando insonnia.

    • Cicoria (Cichorium intybus L.) summitas

È un erba perenne, da sempre conosciuta per le sue proprietà depurative, diuretiche e leggermente lassative, data la presenza di inulina. L’impiego terapeutico è per le sue qualità colagoghe e coleretiche.

In Ayurveda è una verdura contraddistinta dalla caratteristica di essere una pianta dal sapore amaro, uno dei sei rasa o sapori. Riduce il gonfiore, disintossica e purifica. È un tonico per il fegato. Tonifica e rinsalda i tessuti. Aumenta Vata e diminuisce Pitta e Kapha. Tuttavia, è bene fare attenzione perché in eccesso potrebbe dare origine a disturbi tipici Vata come perdita di peso, irritazioni, pelle secca. A livello emotivo può attenuare il livello di rabbia e il senso di frustrazione.

Secondo la Medicina Tradizionale Cinese il sapore amaro della cicoria riesce a rettificare il Qi di Vescica Biliare e ad armonizzare il Qi di Fegato, affinchè anche il Sangue (Xue) sia depurato.

    • Fumaria (Fumaria officinalis L.) herba

È una piccola erba appartenente alla famiglia delle Papaveraceae, caratterizzata da fiori disposti in racemi rosa e rosso scuro all’apice. La fumaria è una pianta a meccanismo anfocoleretico, ovvero aumenta il flusso biliare insufficiente e lo frena se è in eccesso.

Nella medicina antica la sua natura era considerata sia rinfrescante che riscaldante ed era una erba dalle qualità detossificanti, sia per il suo effetto positivo sul fegato sia per la capacità di depurare il sangue.

    • Curcuma (Curcuma longa L.) rhizoma

È un’erba perenne originaria dell’Asia meridionale. La droga è costituita dal rizoma. La sua azione principale è quella di essere un ottimo antinfiammatorio grazie alla presenza di curcumina, il principio attivo della pianta, capace di agire sia nella fase acuta dell’infiammazione sia in quella cronica.

Secondo l’Ayurveda, grazie alla sua natura calda, la curcuma aiuta ad equilibrare Kapha e Vata, e grazie al suo sapore amaro, aiuta a bilanciare Pitta, così la curcuma armonizza tutti e tre i dosha.

Dal punto di vista della medicina cinese, la curcuma ha proprietà di muovere il sangue, dissolvendo stasi (con conseguente azione benefica sul dolore) e di disperdere il vento-umidità (con conseguente azione in condizioni di raffreddamento).

    • Cappero (Capparis spinosa L.) fructus

È un piccolo arbusto originario nella zona mediterranea. È conosciuto per l’attività antiossidante soprattutto cutanea e per l’azione lenitiva.

Secondo la medicina ayurvedica, il cappero aiuta in caso di squilibrio di Pitta e di Agni.

Invece, secondo la MTC è utile in caso di eccesso di flegma.

    • Crespino (Berberis vulgaris L.) corteccia delle radici

È una pianta coleretica e stimolante della funzione digestiva.

Secondo la MTC sostiene l’asse Legno-Terra e per la sua proprietà antispasmodica modula la loggia Fuoco. Inoltre, l’utilizzo della corteccia delle radici lo rende un rimedio dal sapore caldo e amaro, in grado di drenare l’umidità in eccesso. È utile anche in deficit Yin di fegato in quanto coadiuva l’azione depurativa del sangue.

    • Achillea (Achillea millefolium L.) herba

È un’erba che cresce in Europa meridionale, Asia occidentale e America del Nord. L’azulene rappresenta il suo principio attivo principale, i flavonoidi in essa contenuti le danno proprietà antinfiammatoria, antispastica e vasculoprotettiva. Inoltre, ha un’azione coleretica. Il suo impiego principale è in caso di dismenorrea.

Secondo la MTC è una pianta che nutre lo Yin, soprattutto il Sangue. Utile quindi anche nelle sindromi di Deficit Yin di Fegato e Deficit di Sangue di Fegato.

    •  Aloe (Aloe vera L.) succus

È una pianta succulenta della famiglia delle Asphodelaceae, che predilige i climi caldi e secchi. Il succo viene ottenuto tramite incisione degli strati superficiali delle foglie. Il principio attivo è l’aloina. Ha un’attività amaro-tonica, eupeptica e lassativa. Aiuta ad aumentare la peristalsi e la produzione di muco. Favorisce l'eliminazione delle tossine e l'attività epatica.

Secondo la MTC lavora sull’asse Metallo-Legno in caso di leggi patogene quali ipercontrollo e ribellione. Aiuta il viscere della loggia metallo, quindi l’intestino crasso e la coppia zang fu della loggia legno, fegato e vescica biliare.

Secondo la Medicina ayurvedica pacifica i tre Dosha (Vata, Pitta, Kapha) ed è specialmente efficace per Pitta ma in dosi eccessive può aggravare Vata. È una pianta Rasāyana, ossia ringiovanente.

    • Liquirizia (Glycyrrhiza glabra L.) radix

È una delle erbe più diffuse nei preparati ayurvedici e viene utilizzata come erba aromatizzante e armonizzante.

NOTA BENE: Le informazioni contenute in questo articolo hanno solo scopo informativo e non sostituiscono il parere del medico.

Le applicazioni riportate non presentano in alcun caso natura prescrittiva o terapeutica e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica.

Consultare sempre preventivamente il proprio medico curante o specialista.

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